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Intelligenze date, talvolta, per disperse

Le righe che state per leggere sono una prosecuzione, in un certo senso, dell'articolo in cui raccontavo dei problemi riscontati in Apple per l'AI, poi parzialmente risolti.

Una conferma di questa soluzione, sia pure parziale, è stata data dal CEO di Apple,Tim Cook, durante l'intervista fatta da qualcuno di Wired sul destino di quell'azienda e dell'AI Apple.

Suggerisco di leggere quell'intervista assieme a questa serie di pagine dall'altra parte di questi collegamenti o a quest'altra serie di pagine, dedicate all'idea, fonte di parecchi profitti, tra l'altro, alla base dell'operato di quell'azienda. La loro lettura aiuterà a comprenderlo meglio.

Per quanto riguarda l'AI Apple ha pensato di migliorare le cose in casa sua con un piccolo aiuto di Amazon e dei suoi chip AI Trainium 2 che potrebbe migliorare l'efficenza dei processi alla base di quel tipo di servizio e accelerare il pre-addestramento dell'AI destinata ai suoi dispositivi.

Prendere in considerazione l'idea di adottare un processore esterno all'azienda, ammettendo implicitamente, che è migliore dei suoi, non è una cosa da poco per Apple.

La sua adozione non è una cosa certa anche se lo stesso CEO, nella sua intervista, ha confermato l'interesse di Apple per la sua adozione e l'effetto che farà sull'Apple Intelligence e i dispositivi che l'adopereranno.

Altre aziende produttrici di cose AI hanno preso vie diverse nello sviluppo dei loro prodotti. OpenAI è quella più nota che ha scelto di sviluppare la sua AI basandosi su modelli linguistici diversi quelli usati da Apple per costruire ed implementare la sua AI.

L'attuale abbonamento mensile da pagare per l'uso di ChatGPT di OpenAI, è pari a $200/mese, almeno così sembra. Sono in vista esborsi ancora più gravosi per l'accesso e uso di altri prodotti che il CEO OpenAi ha dichiarato come prossimi ad uscire sul mercato.

Non male, per un'azienda nata per fare qualcosa senza fini di lucro, ma con i bilanci prossimi al collasso e i profitti vicini al tracollo, no? Non mi sembra un grande sfooggio di intelligenza fare pagare così tanto un prodotto che non sempre dà risultati affidabili e sicuri.

Per compensare, Apple ha difficoltà ad accordarsi con Baidu, in Cina, per via delle notevoli difficoltà incontrate nell'utilizzare l'AI di quell'azienda nei suoi smartphone.

Questa volta è il Governo Cinese ad avere problemi di controllo di tutto e di tutti, se stesso compreso, roso com'è dalla paura di perdere il potere sui suoi cittadini e di dare l'impressione, al mondo esterno, che usare l'intelligenza per farli vivere meglio sia uno spreco di risorse .

Android, per non sentirsi esclusa, ha abilitato l'AI in svariate funzioni implementate nei suoi dispositivi che provano a rimediare ai disastri combinati dai loro utenti che ora si guardano bene, dal fare qualcosa di sensato. Ci pensa l'AI a farlo per loro. Troppo dispendioso farlo con la propria intelligenza.

Per ora mi fermo qui, alla prossima chiacchierata sulla figuraccia fatta da Microsoft con il suo Surface 2+, l'interfaccia ONE UI 7 e qualche ambiguità di significato di talune espressioni usate comunemente, fuori contesto in questo articolo.

N.B:L'immagine all'inizio dell'articolo è tratta da lescienze.it

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