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Ai a strascico

In rete qualcuno comincia a mormorare che la bolla AI potrebbe scoppiare facendo crollare, repentinamente il valore azionario di chi vi ha investito solo per pura speculazione senza curarsi per le sue applicazioni che al momento stanno destando sempre più attenzione nei potenziali clienti.

Prima di cominciare a raccontare di questa contraddizione, alcune sorprese:Apple intelligence, dove funziona, non ha fatto una buona impressione. Per usare un eufemismo,è sembrato, de facto, software fornito dal marketing per fare comprare degli iPhone con un iOS precedente la versione 18.2 in cui Apple ha messo poco o nulla che valesse davvero la pena di inserire.

Apple è di nuovo in ritardo sul ritardo rispetto alla concorrenza e l'ha dimostrato inserendo, per dirla alla Antonio De Curtis, in arte Totò, solo quisquilie, bazzeccole, pinzillacchere.

Ora Apple, ha assicurato, cercherà di rimediare inserendo, almeno inizialmente,Genmoji, per costruire le emoji con l'AI generativa e ChatGpt integrato in Siri, anche se quest'aggiunta non sembra aver ottenuto il successo sperato.

Ora la seconda sorpresa: anchel'AI di Samsung implementata nell'S24 e nell'S25 non interessa a nessuno perchè molti dei suoi servizi, lì pubblicizzati, presto saranno erogati a pagamento se si vorrà fare qualcosa di serio e valido con quella serie di prodotti.

La terza sorpresa, quest'ultima in virtù dell'avidità di chi ha messo in commercio i software AI senza fare troppe verifiche e avvertire gli utenti di potenziali imprecisioni, è stata l'ammissione, de facto, che il lancio sul mercato dei prodotti AI, di cui abbiamo parlato negli ultimi articoli,è stato fatto all'unico scopo di fare profitti alle spalle degli utenti, senza curarsi delle loro necessità.

Apple, nel frattempo se la prende con calma. Acclarato che è in ritardo, non ha più fretta: procede con calma, produce software e hardware, lo prova, vede se funziona e poi decide cosa fare.

OpenAI dal canto suo, ha altre idee e al momento si è lasciata prendere, per le sue ragioni, dalla bramosia finanziaria che le sta facendo perdere il controllo della sua opera anche se non vuole ammetterlo per non perdere la faccia. Gli altri sono da qualche parte attorno a loro due. Per il momento stanno zitti, poi si vedrà.

Per ora mi fermo qui. Al prossimo articolo.

N.B:L'immagine all'inizio dell'articolo è tratta da uno dei server dell'università di Chicago.

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