La saga post Keynote, dell'AI Apple, continua. Ora tocca ai PCC, i primi (P)rivate (C)loud Computer , dei server progettati e usati con Apple Intelligence in modo che funzioni solo il minimo essenziale per soddisfare le richieste AI che arrivano.
Per farla semplice, molto semplice, c'è una richiesta di elaborazione che viene fatta attraverso un dispositivo locale: ogni volta che è possibile, il trattamento dei dati avviene direttamente sull’iPhone, senza che alcun dato venga inviato ai server, privi di HDD e SSD in modo da non avere a che fare che i dati personali rimangono in memoria esclusivamenteo per il tempo necessario per soddisfare la richiesta dell'utente.
Se la loro elaborazione non basta, viene chiesto il permesso agli utenti di utilizzare strumenti di terze parti per completare la richiesta. Quando è esaudita la risposta viene spedita a chi l'ha richiesta.
I PCC servers utilizzano un sistema di chiavi di crittografia che si rigenera a ogni riavvio. Una volta spenti, i server perdono tutti i dati precedentemente elaborati, rendendo impossibile il recupero.
Questo approccio garantisce che i dati trattati vengano eliminati dopo ogni sessione, senza alcuna possibilità di recupero o sbirciata anche se solo accidentale, per via della posizione, fuori dall'area protetta degli strumenti che potrebbero permetterlo.Più o meno.
Apple si sta dando da fare pure con il mix Apple Intelligence - Siri anche se solo, per il momento, con le versioni beta in lingua inglese extra europea. Dall'altra parte di questo collegamento c'è la documentazione offerta da Apple stessa.
Se volete allietarvi la giornata, potete cercarvi i primi esami, grossolani, dei processori degli Apple iPhone presentati all'ultimo Keynote. Non ce ne sono due commentati nello stesso modo o che dicono la stessa cosa, secondo chi ne parla.
Nemmeno quando l'esame è lo stesso e viene usato come strumento di confronto, non importa quanto attendibile, con qualche altro smartphone, si trova lo stesso commento. Se poi sono confrontati due iPhone leggermente diversi viene da chiedersi se i commentatori sanno di cosa stanno parlando.
Solitamente quelle differenze dipendono da qualche caratteristica circuitali come tra gli iPhone 16 presentati quest'anno che, non influiscono più di tanto ma per loro parlare di loro equivale a raccontare delle differenze tra mele e carote.
Se l'anno di presentazione come gli iPhone 15qualcosa e i 16, siamo al delirio e le cose peggiorano ancora quandol'altro termine di confronto è un dispositivo della concorrenza, talvolta basato su una tecnologia considerata obsoleta persino dal suo costruttore.
D'accordo che bisogna attirare visite, lettori e gli introiti pubblicitari che arrivano appresso ad loro, ma qui, secondo me,si esagera. Non ci resta che attendere e vedere cosa succede sperando che in rete arrivino cose un po' più serie di quelle visto sinora.
Per ora mi fermo qui. Alla prossima chiacchierata con altre notizie, da commentare.
N.B: L'immagine di testa è tratta dalla rete, si trova in una pagina del blog 11giovani.itdi qualche tempo fa e dal mio archivio di immagini.
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