La rete dà:dopo l'annuncio di Adobe in cui raccontava che avrebbe fatto quello che voleva dei dati forniti "obtorto collo" dai suoi clienti presto degenerata in una rissa da cortile e ha raccontato di aver cambiato di idea.
Prima della rivolta della rete, lei si riteneva autorizzata ad usare i dati dei suoi clienti come voleva allo scopo di addestrare l'AI generativa solo perchè loro accedevano ai suoi prodotti e li utilizzavano seguendo le loro necessità.La rete ha tolto: i dati di quei clienti ora non andranno in posti sconosciuti per usi non ben noti, sperabilmente senza che i loro proprietari siano ignari del loro destino.
La rete dà: Apple usualmente non fornisce notizie sulle sue vicende presenti, future e, spesso, passate. Qualche volta, però, pur di vivacizzare la vita aziendale, lascia trapelare qualcosa e la concorrenza, spesso, senza saperlo, fa parte del lavoro che dovrebbe fare lei e cerca di precederla sul mercato.
La procedura è sempre la stessa: arrivano in rete dei "leak", le notizie, le informazioni che credono sfuggite a qualcuno troppo chiacchierone ma ben informato e almeno altrettanto ben piazzato all'interno della sua catena di fornitura che sembrano abbastanza affidabili.
Magari le hanno pure pagate, quelle informazioni, sperando che abbiano almeno un fondo di verità. Di solito ce l'hanno, ma non per loro, per Apple che fa vedere al suo pubblico di essere una fanatica della segretezza industriale e non si approfitta dell'operato altrui.
Di solito è vero, ma quando, per qualche sua ragione, vuole collaudare o provare qualcosa più celermente del solito, ne fa diffondere notizie e informazioni senza apparire direttamente e la concorrenza si precipita ad inventare qualcosa di simile e a produrla. Fa i confronti con la sua versione, eventualmente ne modifica qualcosa e quando stima che tutto sia pronto per il mercato, annuncia la novità.
Questo giochino, però, non funziona sempre, perchè la rete oltre a dare, toglie pure e talvolta lo fa a caro prezzo, il caso della vicenda dell'AI generativa e del suo mondo, è un ottimo esempio di queste cose. Ora è Apple che rincorre stringendo accordi a destra e manca per recuperare il ritardo.
Se ci riuscirà.In caso positivo le sue vendite riprenderanno quota, la concorrenza cercherà di nuovo di copiarla, i troll del trollblog nazionale e di altri blog simili a quello, torneranno a dargli addosso, qualunque cosa dica o faccia certificando il successo del suo operato.
La rete dà:ARM dà licenze sui suoi processori di vario genere ma la prende molto male se qualcuno dei suoi licenziatari ne prende una, la paga e poi, magari usa anche le altre, gratis.Qualcomm e Nuvia con i loro processori simil Silicon hanno fatto una cosa del genere pensando che ARM le arebbe lasciate fare senza accorgersi dello "sgarro" che loro le avevano fatto.
No, come già scritto, la rete toglie: ora Arm sta cercando distruggere i dispositivi che montano i suoi processori o le loro varianti che, de facto, non sono stati pagati o in subordine farsi integrare il pagamento e rimettersi in pari con i profitti.Non si sa come finirà.
Nel frattempo Microsoft e gli altri clienti Qualcomm-Nuvia stanno cercandosi un'alternativa per non ricadere nelle grinfie Intel, la cui produzione non è più così attraente per loro e la concorrenza di ARM è disponibilissima a cedere le sue licenze.
Mediatek,Nvidia e AMD ne sono un buon esempio anche quando la tecnologia che usano per il loro genere di AI è, qualitativamente un po' indietro o, in parte, non confrontabile con quella Apple che con i suoi Silicon, continua per la sua strada e, al momento, è avanti a tutti.
La rete dà, la rete toglie ed il marketing non si fa problemi ad aiutarla a farlo, facendo credere che il computer in uso è da gettare e, per qualche ragione da sostituire con uno nuovo.
Qualcuno la chiama "obsolescenza programmata" nel senso che i produttori informatici producono e vendono le loro cose sapendo benissimo che di lì a qualche tempo sarà indicato come appartenente alla lista dei prodotti obsoleti, da gettare nella spazzatura sostituendolo con l'ultimo modello.
Chi fa questo genere di affermazioni, secondo me, ha idee tutte sue su queste cose:è convinto, per dirla con un briciolo di esagerazione, che il suo nuovo computer deve eternamente per varie ragioni su cui è meglio stendere un velo di pietoso silenzio.
Alla prossima chiacchierata. L'immagine di testa è tratta dal mio archivio e da wallpapercave.com
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