Prima di scrivere ho scoperto che gli olmi, gli alberi, intendo, possono essere aperti o chiusi, come le porte e pure coltivati. Poi mi sono informato meglio e ho appreso che potevano pure fruttificare e fare mele meglio di un melo generando profitti molto attraenti per parecchie persone.
Strano, troppo, troppo strano, c'è sicuramente qualcosa di sbagliato in quell'interpretazione implicita e sottintesa che ho trovato in rete.Poi mi sono reso conto che qualcuno s'era dimenticato che non sempre espressioni simili possono non avere lo stesso significato, passando da una lingua all'altra.
Chiedo scusa per l'ironia,usata in queste prime righe, ma in rete si racconta di tutto su queste cose, OpenElm,l'AI Apple compresa. Se intendiamo parlarene seriamente, bisogna abbandonare quell'ironia e iniziare a ricordare che Elm,l'olmo degli anglofoni non è solo un tipo di alberi.
E' pure un acronimo usato per indicare uno strumento per costruire un'AI piccola ed efficiente basata su insiemi di dati di ragionevole grandezza a cui Apple, il suo produttore, ha preposto la parola "Open" in attesa di eventuali suggerimenti e consigli sulla sua opera.
Il nome è diventato OpenELM, per forza di cose, a causa della minore quantità di dati e il tipo di funzionamento per cui è stato predisposto e la spinge ad essere più efficiente delle AI usate dalla concorrenza che non ha esitato a svilanneggiarla tutte le vote che ha potuto.
Non c'è una sola versione di OpenElm e tutte si differenziano, al momento, nelle loro caratteristiche che forniscono loro le informazioni di base su come comportarsi in maniera sensata o, almeno a provarsi a farlo se riceve le istruzioni adatte.
Il significato di "istruzioni adatte", però, è ancora sconosciuto e il suo destinatario del migliore funzionamento a loro dovuto, chi deve beneficiarne, pure. L'AI,i suoi produttori e taluni grandi utenti a parte, non sono compresi in quella lista. Perchè? Chi vi è compreso? Nessuno ha ancora risposto.
Queste righe sono dedicate ai non addetti, a chi ha solo sentito parlare di a queste cose, a chi è all'oscuro, sa solo cosa gli viene permesso di sapere da qualcuno che, per motivi di marketing lo fa, sicuro che non ci saranno troppe perdite di profitti per nessuno.
Per quanto riguarda Apple, visto il blog che ospita questa chiacchierata, è rimasto, obiettivamente, indietro rispetto alla concorrenza che, per sopravvanzarla, ha infilato un po' di tutto, tra cui l'intelligenza artificiale in varie versioni e forme, di cui ho già raccontato altrove.
Nella maggior parte dei casi e dei prodotti della concorrenza devono essere collegate ad un server centrale, chiamato cloud per svolgere il loro servizio come previsto. Peccato che in mezzo, tra il dispositivo e il cloud c'è una rete.
Da sempre, se si hanno le conoscenze e la preparazione adatte, si può usarla per fare il giochino del "man in the middle" e affini, per ascoltare,spiare, sbirciare nelle faccende altrui a fini di vario genere, comprese quelle che riguardano l'AI, il suo utente e il dispositivo che stanno interagendo tra di loro.
Apple, per distinguersi, ha deciso, fortunatamente, di comportarsi in altro modo e, al momento, sta facendo il possibile perchè la sua AI operi solo localmente, senza collegamenti o interferenze esterne di cui si può e si deve sapere il meno possibile.
Sono quasi certo,inoltre che la moltitudine degli utenti dei dispositivi, dotati delle caratteristiche AI e di altro genere ad essa ricollegabili, è all'oscuro di queste faccende o non interessata a conoscerle, impegnata com'è ad esibirli come trofeo e mezzo di avanzamento sociale.
Come è lontanissimo dal sapere, immagino, che questa presunta IA, chiamata così perchè i primi esempi dimostrativi delle sue possibilità, erano stati inventati da qualche marketing in modo che senbrassero quelle di una intelligenza molto simile, si diceva e su faceva credere, a quella umana.
Ma tutto o quasi tutti si è ritorto contro di essi perchè quell'intelligenza non era simile e nemmeno dello stesso genere, a quello biologica che ci anima ma di origine artificiale, e forse fonte di notevoli profitti per chi la proponeva o l'usava secondo certe modalità.
Non importava che nel giorno della presentazione nelle sessioni demo, si sono visti solo errori e figuracce rimediate da questi tecnologie, nonostante tutti i tentativi dei dimostratori per evitarle. Oramai il seme era stato gettato e l'avidità di parecchi avevano preso il sopravvento, nonostante avvertimenti, ignorati,da parte di chi conosceva bene i campi in cui si proponeva l'opera di queste AI.
Ci sono comunque anche esempi di AI che funzionano come preventivato. Nell'articolo, trovato in questa pagina,ce n'è uno. Si spera che prima o poi ne arrivino altri.
Per il momento ci fermiamo qui. Alla prossima chiacchierata .
N.B. L'immagine di testa, un olmo - bansai è presa da una vecchia pagina web di capitalbonsai.wordpress.com trovata per caso in rete. Una buona alternativa moderna a quel blog è https://stonelantern.com/blogs/bonsai-bark
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