Questa è, in un certo senso, la postfazione a dispositivi intelligenti (gli altri sono tutti scemi) presente in questo blog e al suo seguito.
Prima di contimuare, è bene chiarire che la presunta intelligenza artificiale in realtà è del tutto priva di intelligenza confrontabile con quella umana ma è pluridotata, in abbondanza, di algoritmi, regole e altre cose, di varia provenienza, che fanno di tutto per convincere i loro utenti del contrario.
Chi produce questi strumenti AI talvolta se ne approfitta, manipola la presentazione al mercato facendo credere cose diverse da quelle reali e nascondendone altre, quelle che fanno più comodo ed è meglio che i clienti non conoscano.
Non c'è nulla di illecito in quello che dicono e come lo dicono, naturalmente, ma dall'altra parte, quella dei clienti - utenti dei loro prodotti, a volte c'è un sacco di illusioni, ingenuità e troppa fiducia nei loro interlocutori.
In quelle pagine nelle altre di quella serie, avevo parlato dei dispositivi, dotati dell'ultima moda software, l'AI e di quelli che ne sono privi, facendo notare che forse le cose non stanno come produttori di quei dispositivi e i loro uffici marketing vogliono fare credere.
Apple, al momento, in ritardo rispetto alla concorrenza Ai, ha deciso di usare un approccio un po' diverso e ha sparpagliato la sua AI dove era necessario e utile al miglioramento dell'esperienza d'uso dei suo utenti e, ovviamente agli introiti dei suoi uffici commerciali e finanziari.
La concorrenza, di solito, si è occupata solo degli introiti, scordandosi, per ragioni di vario genere, dei vantaggi che i clienti potevano avere dall'uso dei suoi prodotti.
La maggior parte dei software AI sono stati implementati,aziendalmente parlando, per limitare le uscite dedicate ai livelli inferiori della gerarchia e aumentare, gli introiti,a quelli superiori e dirigenziali.
Non sempre, però, questo genere di speculazioni funzionano e, spesso si ritorce contro chi le ha ideate che si vede costretto a trovare un modo o farlo trovare da altri prendendosi il loro merito,di rimediare ai danni fatti dall'AI e dai suoi 'Bot.
I collegamenti che potete trovare,ad esempio, in questa pagina sull'AI Google e quant'altro è lì indicato unicamente per salvare la faccia a chi ha gestito i 'bot che l'hanno costruita e gestita, non necessariamente di tipo AI.
Ovviamente, non ci sono solo lati negativi, ma anche quelli positivi, i "vantaggi" a cui ho già accennato portano, di solito, ad algoritmi "intelligenti" che aiutano i frequentatori umani della rete ad usufruirne meglio, magari senza ridere troppo dei risultati senza senso che compaiono talvolta nelle prime posizioni di ricerca quando si sta cercando notizie di qualcosa che non ha nulla a che fare con loro.
Per il momento mi fermo qui. Alla prossima chiacchierata.
N.B:La foto di testa proviene dal mio archivio ma ce ne sono altre di simili in tutta la rete. Questa proveniente da un mio vecchio articolo su questo blog ma in rete ci sono, sicuramente, immagini simili .
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