In questi giorni sono apparsi, improvvisamente, una quantità spropositata di articoli sul Vision Pro che ne esaltavano i pregi e sminuivano i difetti. Ne erano stati riscontrati alcuni ma non erano una gran cosa ma secondo quegli articolisti sarebbero stati sistemati nel giro di qualche versione.
Personalmente, non riuscivo a capire la ragione di questo proliferare di articoli a favore del nuovo dispositivo Apple, poi si è saputo degli esemplari che venivano restituiti. In pratica gli autori di quegli articoli - marchetta stavano cercando di far passare l'idea che quella restituzione era stata un errore.
I Vision Pro stavano e stanno tornando indietro, nonostante gli anatemi di quei blogger, meglio dei boomerang. In tutte le maniere possibili. Alcuni perchè facevano male agli occhi o pesavano troppo sul naso, c'era pure chi aveva parlato di mal di testa, dolori al collo.
L'aumento del prestigio sociale dovuto all'uso di quel coso, non c'era stato, non avevano avuto riscontri sufficiente e i conseguenti introiti pubblicitari legati all'articolo scritto, da qualche parte, su questo dispositivo Apple.
Quella carenza era stata compensata dall'immaginazione e dalla creatività usate per giustificare la restituzione anche se, secondo alcuni commentatori, le ragioni vere erano altre.Molte di quelle restituzioni erano motivati da semplice curiosità: si pagava 3500 -4000 dollari per averli e capire come funzionava. Cosa c'era in quel dispositivo per farlo costare così tanto?
A questo punto sorgevano altre domande. A cosa serve? come lo adopero? Mi hanno notato mentre andavo in giro con quel coso sul naso? Hanno parlato di me?
La risposta di solito era diversa da quella sperata, il prestigio sociale, rimaneva quello di prima, nessuno parlava, nei termini desiderati, di chi vagava per la città con quella specie di occhiali da sci sul naso ignorati da chi gli stava intorno impegnato o impegnata com'era a farsi le sue faccende.
La restituzione di quel dispositivo,a questo punto, era d'obbligo visto che subito dopo Apple restituiva, senza fare domande, i soldi pagati per quella prova che non aveva dato i risultati sperati e aveva fatto molto male al portamonente.
Per non farsi mancare nulla quegli acquirenti pentiti avevano pure scoperto, a loro spese, che il loro uso dei dispositivi informatici non era quello a cui era destinato il Visore Apple e il loro prestigio, tanto per fare le cose in grande, aveva subito gli stessi danni inflitti dai boomerang che finiscono in mezzo agli occhi solo perchè il lanciatore non s'è abbassato, con sufficiente rapidità, al momento giusto.
Poi è arrivato Zuckerberg, sì, quello di Meta, Facebook,Quest 3, il visore di realtà virtuale e affini che lui vende ad un sesto o un settimo del prezzo del Vision Pro e l'aria che tirava in rete, si fa per dire,naturalmente, è cambiata.
Date un'occhiata agli articoli indicati in quella pagina dall'altra parte di quel collegamento e fatevi una bella risata. Il suo aggeggio costa e vale molto meno di quello Apple ed è destinato ad un'area di mercato adeguata al prezzo da pagare per poterlo usare.
In questa fascia di prezzo, qualunque dispositivo, anche non informatico, deve avere un prezzo relativamente basso se chi lo produce vuole venderne almeno qualcuno e quella prova, era un'occasione imperdibile per Zuckerberg,e una campagna pubblicitaria per i suoi prodotti fatta a spese di Apple e lui se n'è approfittato.
Ovviamente, il suo parere sul visore Apple non poteva che essere negativo nella maggior parte delle prove fatte e positivo per quelle in cui non era stato possibile fare confronti con il suo dispositivo.
Meglio non citare i commenti in risposta a quella prova e nemmeno i loro riferimenti in rete. Sono troppo imbarazzanti e screditanti per chi ha fatto quella prova e per chi l'ha commentata.
Per il momento mi fermo qui. Alla prossima chiacchierata.
N.B:La foto di testa può essere trovata in tribalantiques.com.
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