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Perle. No. Non i gioielli - 2a parte

Dopo i disastri e gli screditamenti di cui ho già raccontato, Zuckenberg & Musk, hanno tentato di fare qualcosa per rimediare alle loro disavventure riuscendo solo a peggiorare le cose e a innescare fughe ancora più precipitose dal loro mondo.La Microsoft invece, non è fuggita lontano da loro e, in un attacco di solidarietà ha aggiunto le sue perle a quelle elargite al resto del mondo da quel duo.

Dopo aver tentato inutilmente di stroncare l'uso dei processori ARM, anche quelli di Qualcomm presenti nel suo Surface X e fare passare o ritornare tutti a quelli Intel, con cui fa parecchi più profitti che con gli altri per cui non sembra avere molto interesse, ha deciso di dare un contentino a chi li usa e ha fatto sapere di volere adattare i suoi software alla versione Apple Silicon di quei processori

La compatibilità che ne è scaturita, naturalmente, non è stata totale per non perdere la faccia ammettendo di avere sbagliato previsioni e screditarsi ulteriormente dopo la figuraccia rimediata con OpenAi, la disastrosa presentazione della ChatGPT e le condizioni d'uso risultate parecchio sgradevoli a molti potenziali clienti.

Era noto, infatti, che dopo il passaggio ad Apple Silicon c'era parecchia gente, orfana di Apple BootCamp, il software intermedio per la virtualizzazione di Windows e gli altri prodotti Microsoft che volevano continuare ad usare i prodotti Microsoft sui "MacArm" o "MacSilicon", come preferite, che basano il loro funzionamento sulla famiglia ARM ribattezzata Silicon da Apple anche se molti ci riuscivano lo stesso barando un tantino sull'uso dei prodotti di quell'azienda per quelli ARM della Qualcomm.

La Microsoft, visto il protarsi di questa tendenza che non ha mai gradito molto, ha deciso di stroncarla permettendo ufficialmente l'installazione e l'uso dei suoi software a patto di usare Parallels, il virtualizzatore dell'azienda.

Quando si è saputo e questa compatibilità, ottenuta in base ad accordi pregressi con Parallels, è stata verificata,tutta la rete ha gioito. Nessuno ha fatto caso alla sorpresa nascosta in questa virtualizzazione, la compatibilità solo parziale e non totale del software legato a Windows e ai suoi processori ARM.

Per quanto riguarda il lato Apple di questa faccenda, i suoi Silicon faranno funzionare la versione Windows, a 64 bit e null'altro, almeno per ora. Non ci saranno compatibilità con le applicazioni a 32bit, le apparecchiature esterne funzioneranno solo se avranno,da qualche parte, driver ARM a 64bit.

Gli eventuali nuovi strati di virtualizzatori, per i software Android o Linux, ad esempio, dovranno essere reperiti altrove. Neppure i software OpenGL 3.3 o DirectX 12 funzioneranno, visto che Microsoft non ha alcuna intenzione di collaborare per migliorarne l'uso sui processori e i dispositivi Apple basati sulla famiglia Silicon. Poi c'è il resto. Che dipende da accordi tra Microsoft e Apple.Improbabili, per ora.

Per ora ci fermiamo qui. Alla prossima chiacchierata

N.B:l'immagine di testa è una copia, trovata in rete, dell'originale in ilbigodino.it

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