A questo giro, quello dei dispositivi con il nuovo processore M1, gli errori di valutazione, per usare un eufemismo, i cambi di idea e gli interventi più strampalati si sono equamente mostrati in rete che li ha prontamente evidenziati.
La prima macchietta degna di nota è stata quella dell'azienda orientale che per pubblicizzare i suoi dispositivi ha pubblicizzato quelli Apple e l'ha fatto con degli iPhone 12, gli stessi che aveva sbeffeggiato fino a poco prima, scatenando l'ilarità della rete che si per una settimana prima della scomparsa di quella pubblicità.
La seconda è stata Apple Vs Microsoft. Quando è toccato ad Apple, qualcuno ha preso uno dei suoi dispositivi e l'ha confrontato con quello Microsoft più simile facendogli fare a una brutta figura che si è ripetuta quando è toccato a Microsoft fare un confronto simile tra uno dei suoi tablet - non so che cosa e un un MBPro.
Quando è stato fatto notare che la disparità delle loro caratteristiche era talmente evidente da trasformare quel confronto in qualcosa che non stava nè in cielo, nè in terra. La replica è stata un silenzio imbarazzato.
Infine è toccata a Intel, ancora traumtizzata dell'abbandono dei suoi processori da parte di Apple, passata a quelli "fatti in casa", gli ARM. Ha confrontato la sua ultima famiglia di processori con gli ARM ottenendo un risultato quasi da barzelletta.
Il confronto è stato uno dei più strampalati visti in rete negli ultimi anni, visto che Intel ha addirittura fatto un sito in cui venivano evidenziate cose che i processori Intel potevano fare e quelli ARM no. Omettendo, naturalmente che lei faceva processori diversi da quelli Apple che, di conseguenza, non potevano funzionare nello stesso modo. O almeno secondo modalità ragionevolete confronabili.
Bisogna dire che anche Apple ha fatto la sua parte. Prima è toccata alla Apple Car. Dopo svariati negoziati, la ricerca del suo assemblatore si è arenata e chiunque poteva defilarsi, l'ha fatto, per usare un'espressione gentile. Apple non ha gradito molto, sono apparse in rete delle possibili alternative e un silenzio assordante è calato su questa vicenda lasciando la rete interdetta.
Subito dopo è toccata ai visori VR e AR, dai prezzi spropositati. Qualcuno s'è lamentato e poco dopo è arrivata la replica, non ufficiale, come sempre, che avvertiva dell'attesa almeno biennale di questi dispositivi. E di un prezzo ragionevole, suppongo.
Infine i troll e gli hater, senza dimenticare, naturalmente, i dork, il loro ibrido affetto da stupidità informatica. I loro commenti sembravano dotati dell'antigravità, talmente volteggiavano bene in aria, felicissimi di non stare nè in cielo nè in terra.
Per il momento ci fermiamo qui. Alla prossima.
N.B: l'immagine di testa è tratta dal mio archivio.
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