Quella che state per leggere è una serie di articoli scritti in varie occasioni e mai pubblicati. Sono tutti legati a quanto scritto in precedenza sul mondo Apple, al momento contingente o a quanto si dice in rete su quanto vi apprestate a leggere.Buona lettura.
Da quando Apple ha proposto l'M1 e i dispositivi che lo usano fa profitti a valanga con sommo scorno della concorrenza, dei suoi detrattori che hanno fatto di tutto per screditare i nuovi processo e i nuovi dispositivi Apple, senza molto successo, in verità.
Secondo loro, a quanto pare, l'iPhone 11, uscito nel settembre del 2019, ha caratteristiche molto simili e un prezzo molto più conveniente per cui non c'è ragione per prenderlo. Mentre scrivo in rete girano voci che la produzione del "mini iPhone" verrà sospesa e Apple punterà su altro per fare profitti.
Il Covid, però ha avuto anche delle conseguenze positive. La necessità di arrivare a fine mese in condizioni ragionevoli e senza lo stress di doversi preoccupare di null'altro che del proprio lavoro ha spinto molti a guardarsi intorno alla ricerca di strumenti di lavoro affidabili e Apple è sembrata un produttore di dispositivi adatti a soddisfare queste necessità anche se molti in rete non hanno gradito questa notizia.
Poco dopo la sua diffusione sono apparse in rete delle prove comparative tra i processori Apple e quelli proposti dalla concorrenza nella speranza che risultassero inferiori almeno in qualche prova. Qualcosa, però non deve essere andato per il verso giusto perchè dopo le prime prove non c'è stato più nessuno che ha insisto su questo argomento.
Si è passati, come estremo tentativo di screditamento, ai dispositivi che li ospitavano, per vedere se succedeva qualcosa di diverso, ma il risultato non è cambiato di molto, fatta eccezione per il buon umore dei frequentatori della rete che le hanno commentate positivamente, dando prova di possedere una buona dose di ironia.
Per il momento ci fermiamo qui. Alla prossima chiacchierata.
N.B: Il word cloud di testa all'articolo è una copia trovata in rete. L'originale è di shutterstock.com
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