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Parlare senza sapere.
By D. De Zan At maggio 23, 2018 0
Molte discussioni legate al mondo Apple, o ad altri argomenti di quel genere, che si incontrano in rete hanno una caratteristica comune: chi vi partecipa lo fa senza avere la minima idea di cosa stanno parlando e interviene solo fare sapere alla rete che esiste ancora.
Se qualcuno risponde ai loro interventi, ne hanno la certezza; in caso contrario cambiano blog e articolo finchè non qualcuno da loro retta e scrive qualcosa in risposta al loro intervento.
Qui, però, le cose cominciano a farsi interessanti: chi interviene, di solito senza andare più in là della terza riga dell'articolo che sta commentanto, non verifica quasi mai le fonti dello scritto nemmeno quando sono presenti, talvolta accetta le critiche a quanto ha scritto, altre, invece, accetta gli interventi solo se gli danno ragione. L'interesse, però è suscitato da quelli che chiamerei camaleonti dei blog: partono da un'idea, giusta o sbagliata che sia, notano che buona parte degli altri interventi va altrove, li rincorre, si stanca di correre dietro di loro, torna sulle sue idee e ricomincia da capo. A volte i loro voltafaccia e i loro contorsionismi sono uno spettacolo che vale la pena di vedere. Soprattutto se si sta vivendo una giornata negativa. Dopo avere letto quegli interventi tutto cambia e ritorna l'ottimismo.
Soprattutto se gli iniziatori di questa discussione hanno provveduto ad impostarla in modo da attirare gente che critici quanto scritto e chi ha l'ha criticato prima di loro. Più ci sono interventi che contrastano tra di loro, meglio è. Poi, quando l'argomento della discussione è passato di moda, è successo l'opposto di quanto loro volevano, o è andato storto qualcosa, s'azzittiscono per un po'. Fino al prossimo articolo.
Se poi quelle righe contengono riferimenti controversi relativi ad Apple non resta che sedersi da qualche parte a sgranocchiare qualcosa e attendere. Prima o poi, quell'azienda farà l'opposto di quanto loro hanno detto o, nella migliore delle ipotesi, li ignorerà; la concorrenza rifarà, malamente, quanto lei ha fatto sei mesi prima e molti si precipiteranno ad applaudire quanto avevano criticato fini a qualche istante prima. In questa pagina, ci sono esempi ineguagliabili di questo atteggiamento. Soprattutto quando si scopre chi ha l'ha avuto.
Per ora finisce qui.
N.B: l'immagine di testa è un classico: è l'icona di text edit, il programma di scrittura usatoun tempo da Apple per le sue macchine. Spesso e volentieri chi lo usava non sapeva bene cosa stava scrivendo e sperava di avere qualcosa di simile all'illuminazione di San Paolo sulla via di Damasco. Raramente arrivava.
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