Nel caso dei computer e altre cose del genere, stanno cominciando ad arrivare articoli in cui viene posta la questione di chi rimarrà nei cataloghi in attesa dei prodotti dell'anno prossimo.
In campo Google, forse, il nuovo Pixel C con il resto della sua famiglia, quella degli ibridi-laptop-qualcosaltro a basso prezzo, avranno un sacco di problemi nel loro mercato, se non verranno cancellati dal catalogo prima di entrarvi. La spesa per averlo è di circa un terzo dell'iPad che intendeva sbattere fuori dal mercato perchè troppo costoso. Gli esperti di Marketing di Google si sono però dimenticati di verificare le caratteristiche dei prodotti concorrenti Apple e di infilarne almeno qualcuna per destare l'interesse dei potenziali clienti desiderosi di usare prodotti simili al loro ma con caratteristiche confrontabili con quelle degli iPad e, se possibile, con l'iPad Pro.
A quanto sembra, il prezzo richiesto non è ancora bastato ad attirare un numero sufficiente di clienti. Le caratteristiche del Pixel C, l'ultimo arrivato, e in linea di massima tutta la famiglia degli ibridi Gogole, sono adeguati al prezzo da pagare:un terzo di quelli del concorrente Apple e i suoi utenti se ne rendono conto ab personam entro i primi dieci minuti dopo averlo acceso la prima volta. Pochi, per quanto mi risulta, li restituiscono...Per ragioni che variano da quella, ipocrita, del prezzo basso o della destinazione ai ranghi inferiori della propria gerarchia sociale e aziendale, alla paura di perdere la faccia nel caso in caso di acquisto sbagliato, soprattutto se fatto in grandi quantità. Inoltre c'è sempre la possibilità che la mancata restituzione sia dovuta ad altre ragioni, inconfessabili e molto pericolose per i propri proventi mensili e per la possibilità di mangiare tutti i giorni....
Possibili concorrenti potrebbero essere anche i Surface Pro e i Surface Book Microsoft. Ma I mondi rappresentati dai quei due marchi e le fasce di mercato a cui sono destinati i loro prodotti sono talmente diversi da renderli sostanzialmente inconfrontabili. Nel caso Apple le cose sono un po' diverse: benchè tutti sappiano benissimo quale è l'area di mercato di destinazione dei suoi prodotti, esso contrariamente a quanto il buon senso suggerirebbe, vengono spesso usati come termini di confronto da articolisti che sembrano animati dall'unico desiderio di attrarre verso le loro pagine lettori e introiti pubblicitari quasi sicuri se nell'articolo si nomina Apple, meglio se per criticarla e sparlare di lei. I lettori di questo genere di articolo ci cascano sempre e arrivano a frotte per commentare e criticare senza quasi mai leggere l'articolo oltre l'ultima riga del primo paragarafo.
I loro interventi, il più delle volte, brillano per l'incompetenza sull'argomento di cui parlano e per la totale incapacità di scrivere due righe di seguito con qualche cognizione di causa. Non so perchè ma quando arrivo alla fine di questi articoli, mi viene sempre in mente la favola della volpe e dell'uva di Esopo. Curioso, no?
Anche in casa Apple, però ci saranno delle riduzioni dei prodotti presenti nel catalogo a causa dei prodotti presentati recentemente.
I primi candidati, a mio parere, sono gli MBAir, i Mac Book Air, che cominciano ad essere un po'obsoleti. La loro prima edizione risale al 2008 ; in termini informatici quei due Mac Book sono durati un'eternità; aggiornati periodicamente, hanno resistito anche agli assalti degli Ultra Book, i loro concorrenti finanziati, almeno per qualche tempo, dalla Intel convinta di essere in grado di fornire delle valide alternative agli MBAir e quasi scomparsi da i cataloghi di chi li ha prodotti.
La Apple, a quel tempo, fu più veloce dei suoi concorrenti è presentò i suoi prodotti rinnovati con qualche giorno di anticipo rispetto alla concorrenza.
Per gli Ultra Book, le cui caratteristiche erano inferiori agli MBAir appena presentati, fu l'inizio della fine. Vennero prodotti per qualche tempo con caratteristiche sempre peggiori per contenere il prezzo di vendita che li rendeva quasi invendibili e poi ritirati dal mercato senza dare troppo nell'occhi. Attualmente sono quasi scomparsi tra gli sghignazzamenti, nemmeno tanto nascosti, dei sostenitori dei prodotti Apple.
I prodotti successivi che potrebbero scomparire dal catalogo, potrebbero essere i MacBook di fascia bassa con il display da 13 pollici con o senza Retina, ottimi come avvicinamento alla gamma portatile Apple ma a fine carriera, per così dire.
Non manca molto alla loro scomparsa. Apple sta aspettando che i nuovi arrivati, gli iPad Pro e i Mac Book 12 siano messi a punto in modo da adempiere a pieno regime agli scopi per cui sono stati progettati e presentati al mercato.
Le loro caratteristiche sono, in un certo senso, complementari: ingresso al catalogo dei prodotti Apple per usi adatti anche alle aziende, Americane, s'intende (per quelle Italiane non c'è speranza, al momento). Possono essere considerati le due facce della stessa medaglia: gli iPad Pro sono adatti a chi non scrive molto ma lavora parecchio in mobilità presentando o consulatando documenti di vario genere.
Prima di chiudere, un'annotazione curiosa: ora tutti parlano degli iPad Pro infilandoli in tutte le salse, per usare un termine culinario e gli MB12, i Mac Book 12, sono quasi scomparsi da tutti i macblog.
Quanto impiegheranno gli iPad Pro per fare la stessa fine?
Per ora non posso che rimandarvi alla prossima chiacchierata. Come sempre.
N.B:L'immagine di testa è presa, credo da salute.com uno dei tanti siti che parlano di diete....Ovviamente l'immagine è una copia dell'originale ed è stata tratta dalla rete.
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