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iCar: Apple e l'auto elettrica. Tutta la verità, nient'altro che la verità, #dicalogiuro

La Apple sta lavorando sul progetto di un'auto elettrica. Lo sanno tutti. Nessuno conferma. Nessuno nega. Le voci, i rumor, i pettegolezzi, le notizie sussurrate, gli spifferi si rincorrono da tempo. Cominciano anche a uscire le prime date; si parla del 2020.
Qualcuno potrebbe storcere la bocca ma sappiamo tutti molto bene come la Apple sia uno dei laboratori più avanzati nella creazione dei bisogni. A Cupertino custodiscono l'agenda (setting) della tecnologia prêt-à-porter; gli altri possono arrivare prima, durante o dopo, possono fare peggio o anche meglio, molto meglio. Non è questo il punto; il punto è il chi decide cosa. La Apple decide, gli altri ne prendono atto e si adattano. Gli ultimi dieci anni hanno visto tre grandi fenomeni nascere e affermarsi: la socialità e il lavoro da passeggio (iPhone), l'intrattenimento da passeggio (iPod), la combinazione di socialità-lavoro-intrattenimento (iPad).
La prima fase della digitalizzazione sembra esaurita. Ora si sta aprendo una seconda fase: la tecnologia si indosserà (non è un caso se i tentativi, più o meno riusciti, dell'Apple Watch vanno in questa direzione) oppure ci "avvolgerà". E qual è l'oggetto che più di tutti avvolge il nostro corpo durante la quotidianità? L'automobile. Il progetto è ambizioso ma soddisfa due requisiti fondamentali: da una parte espande in chiave digitale le possibilità del rapporto uomo-vita quotidiana, dall'altra punta dritto verso uno degli affari più redditizi del presente e del futuro, la tecnologia a basso impatto ambientale. Inutile quindi chiedersi ancora perché negli ultimi anni così tanti ingegneri e ricercatori siano passati da Tesla, Mercedes-Benz, Ford alla Apple.
I nodi ovviamente non sono pochi; a cominciare dal sistema di alimentazione. Un'auto elettrica che tipo di autonomia, con relative performance, avrebbe? Se la batteria costituisce il tallone d'Achille di un iPhone, cosa pensare di un'automobile del tutto elettrica? Per il momento è ipotizzabile un giro dell'isolato... Magari mentre la stessa auto ci legge le mail arrivate... Ok, le battute potrebbero sprecarsi, tuttavia l'idea di "entrare" dentro il nostro computer a 4 ruote non è così peregrina. Insomma tra qualche anno la domanda potrebbe essere: perché portarsi ancora dietro un computer se possiamo farci portare in giro da un computer?


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