Finche' un giorno, di punto in bianco, la decisione: così come ha dato vita a Flappy Bird può anche togliergliela, riavendo indietro la propria semplice, modesta ma serena vita di prima.
E così fa, anche nella speranza di aiutare chi non riusciva a risolvere la propria dipendenza dal gioco.
Forse non aveva considerato il fatto che appena uscita l'app originale dall'App Store, avrebbero felicemente speculato sulla sua fama tanti altri piccoli CLONI, che ora tentano di farsi passare per flappy bird, e il più delle volte gli utenti abboccano, anche per colmare il vuoto lasciato dall'originale.
Sicuramente l'intento di Ngueyn e' lodevole da un punto di vista morale, ma forse non ha fatto proprio tutte le considerazioni del caso: la dipendenza dal gioco non può essere imputata solo ad uno specifico gioco come causa scatenante: per fortuna non tutti gli utenti Apple subiscono tale deformazione comportamentale semplicemente usando un'App come Flappy Bird. Se raggiungono fasi di dipendenza, e' sicuramente dovuto ad un problema insito nella loro psiche, problema che puo' emergere in superficie per questa o per tantissime altre provocazioni.
Comunque l'autore dell'App non esclude che in un prossimo futuro questo gioco non possa tornare in App Store, una volta passata tale burrasca mediatica: ma potrebbe prendere in considerazione quest'ipotesi, dice, solo dopo aver cambiato alcuni meccanismi dell'App in modo che dopo ogni tot minuti di utilizzo continuo, si inviti l'utente a fare una saggia pausa.
Fonti tratte da iClarified
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