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iPhone 5s: l'incredibile divario prezzi tra Svizzera e Italia resta iNCREDIBILE ma vero, anche se ridotto

La nostra fonte piu' veritiera, perche' "voce del nostro blog", ci aggiorna su quello che era ritenuto un divario inverosimile dei prezzi dei nuovi iPhone 5s, confrontando quelli italiani con quelli Svizzeri: secondo quanto scritto IN QUESTO POST (CLICK QUI) il divario doveva essere di ben 120 euro. Adesso i prezzi precedentemente riportati per la Svizzera sono aumentati di circa 30 euro, (probabilmente per le scandalose differenze con i "vicini di casa", ma dico io: NON POTEVANO ABBASSARE I NOSTRI???), ma resta comunque il fatto che una differenza di ben 90 euro e' clamorosa, pertanto resta "valido" quanto scritto in precedenza nel post, che riportiamo qui di seguito cosi come lo abbiamo scritto 3 settimane  fa, con tanto di aggiornamenti e riflessioni varie...

Grazie a Francesco per le segnalazioni!!!


**UPDATE**:
Ci scrive un lettore dalla svizzera che questa notizia, che ripetiamo, e' riportata esattamente come pubblicata da "TICINONLINE", lo perplime assai, poiche' lo scorso anno l'iPhone 5 costava l'equivalente del "nostri" 610 euro, quindi il divario tra i 2 prezzi (italiano e svizzero) era ancora piu' marcato di quanto non venga citato nell'articolo che riportiamo qui a seguire: se come sembra, i prezzi non cambieranno quest'anno, tra il nuovo iPhone 5s e il "nuovo" iPhone 5 al momento della sua uscita lo scorso anno non dovrebbe esserci differenza, quindi il divario non e' "semplicemente" di un'ottantina di euro  (tra i "nostri" 729 euro e i "loro" 649), bensì di 120 euro (i "loro" 610 e i nostri 729 euro)!! 
Sembra che la rivista "TICINONLINE" abbia paradossamente preso una "CANTONATA" (per rimanere sul tema "Cantone"), confondendosi con le differenze di prezzo tra iPhone 5s e iPhone 5C. 
Staremo a vedere comunque, al momento dell'uscita in italia e svizzera....


 Oggi vorrei porre alla vostra attenzione questo interessante articolo segnalatomi da Valentina (che ringrazio) che sottolinea la differenza clamorosa di prezzi per i nuovi iPhone 5s che usciranno in entrambi i paesi il 25 Ottobre, rendendo praticamente automatico il gesto di "emigrare" momentaneamente nel paese straniero (per chi vi abita vicino) per poter effettuare un acquisto con quasi  100 euro di differenza,
(si parte da 729 euro italiani contro 649 in svizzera)  cosa che fa gola non solo a chi desidera quest'oggetto per se' ma anche per chi (non proprio legittimamente) ha intenzione di speculare sulla sua popolarita', rivendendolo a prezzo pieno in italia. Tutto cio' chiaramente causato dal peso sempre piu' schiacciate di tasse, iva, e quant'altro.

Riporto L'articolo da TICINONLINE:

CANTONE - 11/10/2013 - 09:28 Prezzo dell'iPhone, aumenta il dislivello Italia-Svizzera Apple ha ritoccato al rialzo i prezzi del suo nuovo prodotto. I dubbi dell'associazione dei consumatori: "C'è bisogno di possedere sempre l'ultimo modello?" LUGANO - Cinquanta franchi di qua, settanta euro di là. La frontiera Svizzera-Italia ancora una volta è scavata nelle tariffe: quelle del nuovo iPhone 5S, in uscita simultanea il 25 ottobre da una parte e dall’altra del confine. In entrambi i paesi i prezzi sono aumentati rispetto al modello precedente: 779 franchi anziché 729 di qua, 729 euro anziché 659 di là. Un aumento dovuto «al cambio di valuta, alle diverse norme sull’importazione e al diverso regime di tassazione» ci spiegano da Apple Suisse. «Senza dimenticare che si tratta sostanzialmente di un prodotto differente». Se già l’anno scorso dunque i media italiani riportavano di un «esodo dell’iPhone» verso Svizzera e Francia, cosa succederà ora che la differenza di prezzo tra un negozio di Chiasso e uno di Como è passata da 82 franchi a 118? «Non possiamo farci nulla, il margine è molto ridotto su questo prodotto» spiega il titolare di un rivenditore di Como. «Ma la cosa comunque non ci preoccupa: siamo già sommersi dagli ordini». A essere preoccupata è piuttosto l’Associazione consumatori della Svizzera italiana: non tanto per i prezzi, «anche se gli aumenti confermano che ancora una volta non si guarda alla qualità del prodotto, che è la stessa ovunque, ma al potere di acquisto dei consumatori» osserva la segretaria generale Laura Regazzoni. «Il vero punto è: la gente ha davvero bisogno di possedere l’ultimo modello sempre e a ogni costo? Il rischio è di produrre una montagna di scarti e rifiuti che, visto il tipo di prodotto, sono anche di difficile smaltimento».


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