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Evoluzione Apple: seconda parte - La reazione e le prime novità.


 Nella prima parte di questo articolo si è parlato delle disavventure Apple causate da errori dirigenziali che hanno influito sulle vendite, sui profitti e sul prestigio di quell'azienda.
In questa seconda parte si parlerà della reazione di Apple.
A Cupertino è scattato l’allarme quando si sono resi conto che alcuni errori dirigenziali avevano spinto molti clienti verso la concorrenza e chi li aveva fatti si era guardato bene dall’assumersene le responsabilità.
Il CEO di Apple T. Cook l’ha fatto per loro e li ha messi alla porta.
Nessuno si aspettava una reazione  simile alle critiche e nel giro di qualche ora la rete è stata invasa da commenti di ogni genere e questo blog ne fornisce un esempio.
Le mansioni di John Bowett, uno dei due licenziati,  passeranno, pro tempore, a T. Cook, in attesa di trovare un sostituto adeguato, quelle di S. Forstall, l’altro dirigente in procinto di andarsene, saranno suddivise tra i due nuovi arrivati Craig Federighi, per quanto riguarda il software iOS ed Eddy Cue per Siri e le Mappe; J.Ive si occuperà delle risorse umane e Bob Mansfield dell’innovazione tecnologica.
L'uscita di Itunes 11 è stato posposta a fine novembre per evitare, se possibile il ripetersi di queste disavventure; a tale scopo nuovi mansioni all’interno dello sviluppo dei prodotti Apple, sono stati affidati a C. Federighi ed a E. Cue, a cui si è accennato qualche riga più su, a Jim Mergard, per i system-on-a-chip (Soc o soc, per brevità) e a William Stasior per Siri, i motori di ricerca  e i relativi collegamenti.
Tornerò un po’ più avanti su questi due personaggi e sugli incarichi a loro affidati.
Qualcuno, nel frattempo, aveva provato misurato e analizzato i Mac e gli iPad in versione mini….  Sembrano messi molto bene. Hanno qualche difetto, ma nulla di irrimediabile e, soprattutto, i difetti presenti non sono quelli paventati ida alcuni opinionisti e, sembra, nemmeno quelli della concorrenza che non pare messa molto meglio di loro (è un’ironia presa dalla rete).
E’ noto che Apple vive solo se si mantiene a distanza dai concorrenti e macina profitti in proporzione aggiornandosi e rinnovandosi continuamente; questa volta l’ha fatto acquisendo risorse esterne come Particle, Chomp, Anobit e alcuni esperti presi da società concorrenti come i suddetti W. Stasior e J. Mergard.
Particle è una società di San Francisco specializzata nello sviluppo di web-app in HTML.
Ha collaborato con aziende come Google, Motorola, Amazon, Yahoo, Sony e Apple stessa prima che a Cupertino la considerassero l’azienda adatta per lo sviluppo di iAd, dei servizi ad accesso tramite browser (iTunes, iCloud, i vari Store Online, ad esempio) e di sviluppo software standard per la rete.
Chomp ( pare che sia il nuovo motore di ricerca interna usato negli store Apple) è un’azienda di San Francisco (...anche lei...)  che aveva costruito App per Android e OS X nell’area dei motori di ricerca in cataloghi virtuali come quello degli Appstore OS X e iOS. Apple, appena ne ha avuto l’occasione la acquisita per sè …. E per toglierla alla concorrenza.
Anobit è un’azienda israeliana che progetta e sviluppa controller per memorie flash ed ha contribuito, suppongo, alla progettazione della gestione dei ultimi sistemi di memorizzazione usati negli ultimi prodotti Apple privi di hard disk o dotati di soluzioni ibride come il Fusion-Drive.
In quel periodo, sono entrati a fare parte di Apple anche J.Mergard, di cui s’è già detto, ex ingegnere Samsung e di svariate altre aziende, specializzato in Soc,  William Stasior ex ricercatore Amazon specializzato in motori di ricerca e affini (ha dato notevoli contributi all’Amazon A9).
Si ipotizza che l’esperto dei Soc sia coinvolto nello sviluppo dei processori dei dispositivi mobili mentre
il suo collega W. Stasior si pensa sia coinvolto nello sviluppo di qualche futuro motore di ricerca Apple, in quello di Siri o, magari in entrambi; dopo tutto lo sviluppo di Siri era stato interrotto quando chi aveva iniziato il progetto omonimo l’aveva abbandonato e Apple aveva la necessità di sviluppare un motore di ricerca interno o in rete da collegare a Siri.
Ora non resta che attendere per vedere cosa succederà.

Alla prossima volta.

N.B.- Tutti i link, tranne i primi due, che portano ad un altri articoli di questo blog, sono collegamenti a siti esterni scelti in maniera casuale. L’argomento a cui si riferiscono, mentre scrivo, è ancora trattato diffusamente in rete.
L’immagine è la stessa della prima parte di quest’articolo: Evolution di ubertimes.eu. Anche in questo caso, come nella prima parte, l’immagine è stata scelta casualmente tra quelle presenti in rete e leggermente ridimensionata.

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