Da almeno 24 ore il web è tartassato di offese, critiche e polemiche rivolte a quei "poveracci", "nullafacenti", "idioti" (per usare gli appellativi più carini) che hanno fatto una lunga coda, passando la notte fuori dall'Apple Store, pur di non rischiare di restare senza il nuovo iPhone 5 il primo giorno della sua disponibilità italiana. Normalmente preferisco "lasciar correre", ognuno può pensarla come crede. Ma vista la particolare veemenza che ho letto in giro, mi pare il caso, stavolta, di dire anche la mia.
E' vero, l'iPhone 5 è caro, carissimo. Inaccettabile che costi così tanto in italia, rispetto a tutti gli altri paesi del mondo.
E' vero, c'è la crisi e siamo TUTTI vittime di essa (certo, chi più, chi meno).
E' vero, ci sono cose molto più serie a cui pensare.
E' vero, ci sono interessi, hobbies, passioni forse più costruttive rispetto a quelle della tecnologia (fatto sta che poi tutti cercano di sfruttarla, la NOSTRA passione, per chiederci assistenza di ogni tipo).
Ma qualunque sia l'oggetto che provoca tanto clamore, tanto "favore" ed entusiasmo da parte di chi ne fruisce o ne vorrebbe fruire, la questione non è IL QUANTO COSTA, o il fatto che c'è chi investe tempo e soldi per averlo. La questione è che si è creato UN FENOMENO (di cui parlano tutti i TG), che unisce gruppi di persone, che si riunisce in queste occasioni, (molti a prescindere dall'acquisto che alla fine nemmeno fanno) un Fenomeno che per una volta ALL'INVERSO, dalla rete passa nella vita reale, e la condivisione non è' più soltanto un click sul "mi piace" di Facebook, ma una vera conoscenza, un ritrovarsi dal vivo, con la scusa, il piacevole pretesto, di poter essere tra i primi a sperimentare quello che' stata a tutti gli effetti una grande innovazione tecnologica dal 2007 ad oggi. Pensate ai raduni di motociclisti Harley Davidson, o di auto d'epoca. Veri e propri collezionisti che sfilano l'uno davanti all'altro, forse più per una forma di esibizionismo che di condivisione. In queste occasioni invece,nuovi dagli Apple store, con i sacchi a pelo, si respira un clima cameratesco, un po' come quando si facevano manifestazioni/autogestioni all'università o al liceo. Ma sbagliate se pensate che tali persone prendano al cosa tanto sul serio, ne facciano una questione di vita o di morte, o si disperino se non ottengono i primi 10 iPhone messi sul mercato. Probabilmente a loro importa meno che a voi, ma partecipano ad un"evento" da ricordare in allegria, prendendo si una pausa da tutto, e soprattutto prendendosi - da soli - anche un po' in giro. Provate ad ascoltarli in mezzo alla fila, i quanto si dicono: "ma saremo deficienti" e quant'altro.... Magari queste stesse persone non farebbero trasferte per un evento sportivo (perché non interessate all'argomento) o non andrebbero in pellegrinaggio a Lourdes, semplicemente perché hanno UN ALTRO TIPO di interesse, hobbie o passione che dir si voglia.Di certo ci sono cose molto gravi, orribili, per cui varrebbe la pena riunirsi e combattere. Ma chi vi dice che non siano proprio QUESTE STESSE PERSONE le prime a ritrovarsi in piazza, per combattere una causa comune a livello sociale, qualcosa di SERIO?? CHIARAMENTE QUESTA NON E' UNA COSA SERIA, e nessuno vuol farla passare per tale, è solo un passatempo, un modo di incontrarsi, anche solo una volta l'anno!
E voi che li criticate così aspramente, siete davvero così seri? Allora non dovreste passare il vostro tempo libero a leggere scemenze come questa, no?
Dal mio personalissimo punto di vista, non farei la notte in bianco per l'iPhone o per altri prodotti fuori dall'apple store, solo perché NON MI REGGE IL FISICO. Per il resto, per lo spirito, l'allegria, la spensieratezza e la condivisione di un interesse comune, lo farei eccome, anche solo per conoscere di persona i lettori di un blog come questo o come iSpazio.
Ma ci sono ben più autorevoli pareri rispetto al mio, che sostengono pienamente tali folli imprese dei fan della Mela, come di può leggere in questo bellissimo articolo della rivista WIRED, dove l'Autore, che ha passato quest'anno la notte in bianco per l'iPhone 5 a Londra, racconta di una notte bellissima, indimenticabile, per motivi ben diversi da ciò che è' erroneamente ritenuto lo scopo ultimo di questa attesa, cioè l'acquisto dell'iPhone. Anche lui lamenta di non avere più l'età per queste cose, ma ammette che sia un'esperienza intensa e interessante, da fare almeno una volta nella vita se si è appassionati di tecnologia & co.
Vi riporto inoltre alcune righe di un nostro lettore, Gabriele, che ha a sua volta un blog, e che mi ha scritto su Facebook invitandomi a pubblicarle anche qui:
" esce l'iPhone 5 in Italia, nel frattempo dall'altra parte del Mediterraneo, sulla stessa linea longitudinale di Roma, più precisamente a Madrid, manifestanti assediano banche, ministeri, uffici pubblici e tutto quello che a detta dei manifestanti ha portato loro, sull'orlo del baratro e che rischia di far chiudere la serranda a uno di quei Paesi dell'UE, che fino a tre anni fa erano considerati esempio da seguire, per il modo di utilizzare le proprie risorse. Proprio in questi giorni il caso ha voluto, che io abbia avuto modo di conoscere due ragazzi spagnoli, o meglio un catalano di Barcelona e un andaluso di Jerez de la Frontera. Il primo è un mastro birraio che è venuto a seguirei e birrai italiani e a maggio aprirà un BrewPub nella capitale catalana, il secondo è uno studente erasmus con la passione della cucina. Due personalità all'apparenza diverse, uno è a tutti gli effetti un imprenditore e l'altro è uno studente, entrambi si dichiarano di sinistra, entrambi danno la colpa della crisi ai governi di centrodestra che negli ultimi anni hanno spopolato in Europa, Aznar, Berlusconi, Sarkozy, su tutti.
Ah dimenticavo, entrambi hanno...l'iPhone.
Voi direte cosa c'entra? E invece c'entra, in questi giorni girando la rete in lungo e largo e seguendo i social networks più famosi, si leggevano frasi del tipo: "gli Italiani ormai sono un popolo di pecoroni, tutti in fila a comprare un iPhone e poi in piazza non scende nessuno!". Ecco questa, insieme a frasi dello stesso tenore, più o meno colorite, è stata la colonna sonora di questa settimana. Detto questo io mi domando? Ma perchè chi ha l'iPhone necessariamente non manifesterebbe? Lo sanno questi signori che si riempiono la bocca di frasi fatte, che l'iPhone, insieme agli altri smartphone, è stata l'arma vincente della Primavera Araba, in quanto permettevano di far conoscere al mondo intero la forza repressiva dei regimi, e che tutt'ora sono l'unico strumento in grado di far uscire notizie dalla Siria? E che soprattutto, per il momento, e sottolineo per il momento, la situazione in Spagna è un tantinello più grave, visto che le banche non hanno più liquidità, e che la disoccupazione si attesta intorno al 25% mentre in Italia il dato è dell'11%?
Parliamo ora di semplici e freddi numeri, in Italia la popolazione è di poco inferiore ai 61 milioni di abitanti, in Italia dalla versione 3, fino alla 4s, sono stati venduti quasi 3 milioni di iPhone, quindi 61-3 fa 58. Ecco al netto dei neonati, dei malati gravi e degli anziani impossibilitati, rimarrebbero almeno 35 milioni di potenziali rivoluzionari. Bene, dove sono? Perchè ancora non sono scesi in piazza contro, tagli, tasse, chiusura delle fabbriche e dei posti di lavoro? Ah...è vero sono a scrivere su Facebook, Twitter e i sui vari forum, che qualcuno dovrebbe fare la rivoluzione, invadere le piazze e cingere d'assedio i palazzi del potere. E quì purtroppo viene smascherata la filosofia d'assalto del giovane medio italiano, che è la seguente "armatevi, partite, e io poi clicco mi piace su facebook". Pongo l'ennesima domanda di questo mio articolo, dettato molto più dal cuore che dalla testa, per la società è più dannoso chi si compra un iPhone, oppure chi sta dietro una tastiera a mangiare pane e salame e assiste allo spettacolo (triste), che banche e governi ci propongono ogni giorno, scrivendo solo per darsi un tono, e per sentirsi parte integrante di quella massa di persone tristi che loro si, sono ormai rassegnate al peggio?
Vorrei dire a tutte quelle persone, che scrivono su internet tutti i giorni, che nessuna rivoluzione nasce su internet, nessuna rivoluzione si combatte con una tastiera, nessuna rivoluzione è organizzata da qualcuno, il successo delle più grandi rivoluzioni, siano esse sociali, tecnologiche, sportive, nascono dal cuore e dalla spontaneità di chi la propone, preferirei sostenere un sit in, magari fatto da 20 amici, che sono visti rifiutare, chi il mutuo per la casa, chi il finanziamento per la macchina, chi è stato licenziato, chi ha fallito con la propria attività, che decidono di preotestare, piuttosto, che mettermi a scrivere fandonie su internet. Permettetemi un'ultima battuta, le rivoluzioni non nascono su internet, ma corrono veloci da uno smartphone all'altro, attraverso messaggi, attraverso foto e filmati fatti da chi è nel vivo delle proteste, e che poi verranno guardati da chi è seduto su una poltrona a mangiare pane e salame. Questa purtroppo è ormai la mentalità italiana, dai politici ai giovani, tanta voglia di sciogliere la lingua, ma poca voglia di agire, di trovare soluzioni. Noi deleghiamo agli altri, tanto qualcuno che trova la soluzione al posto nostro ci sarà sempre, così potremmo cliccare mi piace su facebook, e ci sentiremo parte integrante della soluzione anche noi. Nel frattempo io vi saluto che corro a comprarmi l'iPhone 5! "
Home vendite iPhone 5 Polemiche contro gli utenti iPhone: prendiamoci TUTTI un po' MENO sul SERIO!
Polemiche contro gli utenti iPhone: prendiamoci TUTTI un po' MENO sul SERIO!
By Roberta At settembre 28, 2012 12
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....E soprattutto prima di scrivere informiamoci leggendo, verificando quanto leggiamo e, soprattutto, usando il cervello per gli scopi a cui è destinato: usare il buonsenso e prendere i rumors, i pettegolezzi e tutto il resto per quello che sono. Almeno finchè non potremo trasformarli in notizie vere attraverso le verifiche del caso e ammettendo i nostri errori quando li faremo.
RispondiEliminaspetta ma mo' con chi ce l'hai ?? LOL :-D
EliminaCon quelli che aggrediscono, contraddicono e robe simili solo perchè loro non sono Apple ma per qualunque altra cosa...
EliminaCon quelli che rispondono a vanvera senza sapere nemmeno di cosa stanno parlando...
Con quelli....
Lasciamo perdere,Roberta...
Ho appena scoperto che ho un problema da risolvere che se ne trascina altri dietro...'na scocciatura...
Sono un briciolino( agressivo, nervoso....)....Fa tu...
Scusami...
Che poi è quello che penso io!
RispondiEliminaI fan della mela (di cui faccio parte sicuramente, ma con altro spirito) dovrebbero star tranquilli: la loro è una passione come quella delle persone che fanno la fila per un concerto o una partita di calcio.
Sulla "qualità" delle passioni non so quanto sia giusto discutere: l'importante è che oltre alle passioni si resti ancorati alla realtà. Va bene non crucciarsi troppo del mondo, ma neanche troppo poco. Insomma è normale che le passioni/svaghi esistano nella vita, crisi o non crisi. I web moralisti ci saranno sempre. Che siano per i cani in Ucraina vs europei di calcio o quant'altro.
Ma di certo non esiste "sei mejo te", perchè piuttosto direi "sei uguale a me".
Io non ho fatto la fila perchè: A) Iphone 5 non mi serve. Sono una dannata nerd, ma questa sarebbe più una tentazione/sfizo che una reale necessità B)Non ho 750 euri da parte (che m'avanzano) C) No, la fila non je la posso fa' a farla.
Grazie Micaela. Ma nel mio personale parere ora espresso, non giudico la qualità di alcuna passione.Si manifestano magari in modalità diverse ma non parliamo di qualità (se ti riferisci al video postato da un altro blogger qualche ora fa, è un discorso un po' diverso). Inoltre ciò che era mio intento spiegare in questa sede è: perchè dare per scontato che chi una volta l'anno, o una volta nella vita, fa sta 'botta de vita, sia uno che non prende sul serio tutto il resto? E chi lo ha mai detto?
Eliminaciao cara, a presto :)
Ma che hobby è comprare un telefono?
RispondiEliminaVedo che hai capito tutto....
EliminaNon è un hobby...E' voglia di stare con altri e altre simili a te per chiaccherare, stare insieme e così via...
EliminaL'iphone5, l'iPadx.y sono delle scuse...
Mah... Secondo me il paragone tra chi fa la fila per un concerto e chi la fa per un oggetto non esiste proprio. Chi fa le file per gli stadi, o per i concerti, le fa perché al di là della porta ci sono emozioni che ti rimarranno impresse a vita. L'iphone o qualsiasi altro oggetto non possono essere il motivo di una gioia che permane. E non ditemi che parlare con gli appassionati è adrenalico come andare a vedersi un derby o che so... Gli articolo 31 ai tempi. Anche i raduni di Harley Davidson sono umanamente una spanna sopra questo tipo di fenomeni... Si sfodera un'icona U.S.A. gente, non un oggetto prodotto all'estero che dopo 10 anni verrá dimenticato. E adesso vai, offese fra 3...2...1...
RispondiEliminal'emozione è un sentimento personale e ognuno lo prova a suo modo...
Eliminanon si può offendere nessuno che parla di emozioni tranquillo...perchè sono sicuro che condividerai!
Mah... Secondo me il paragone tra chi fa la fila per un concerto e chi la fa per un oggetto non esiste proprio. Chi fa le file per gli stadi, o per i concerti, le fa perché al di là della porta ci sono emozioni che ti rimarranno impresse a vita. L'iphone o qualsiasi altro oggetto non possono essere il motivo di una gioia che permane. E non ditemi che parlare con gli appassionati è adrenalico come andare a vedersi un derby o che so... Gli articolo 31 ai tempi. Anche i raduni di Harley Davidson sono umanamente una spanna sopra questo tipo di fenomeni... Si sfodera un'icona U.S.A. gente, non un oggetto prodotto all'estero che dopo 10 anni verrá dimenticato. E adesso vai, offese fra 3...2...1...
RispondiEliminaScusatemi per il doppio commento... Comunque sì Andrea condivido anche io. Lo ammetto, sono un android user, ma penso che la gente sia libera di spendere i propri soldi come vuole, alla fine siamo tutti appassionati dello stesso oggetto rettangolare, apple samsung o htc che sia. Penso anche che quest'anno il fenomeno 'fila fuori dallo store' sia stato strumentalizzato fin troppo. Vogliamoci bene e soprattutto vivi e lascia vivere.
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