Il 22 di questo mese è stato rilasciato su App Store un nuovo episodio di Angry Birds che tutti aspettavamo con grande entusiasmo, sto parlando di Angry Birds Space.
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Lo stesso giorno, mentre sfogliavo uno di quei giornali che danno gratis in giro per le città, mi sono accorto che era presente un'intervista fatta da Elisabeth Braw di Metro World News, a Peter Vesterbacka, creatore di Angry Birds. Così ho deciso di riportarvi l'intervista completa.
"Pensare da pazzi non è folle, anzi aiuta". È la filosofia di Peter Vesterbacka, "guru" del gioco-tormentone per smartphone Angry Birds, dove si catapultano uccelli contro maialini.
Anche persone stracariche di impegni trovano modo di giocare a lungo con Angry Birds, come lo spiega?
È una pausa per il cervello in tempi di elevata produttività. Permette di volare via con la testa, anche se per pochi minuti, per poi toranre a concentrarsi. È uno sfogo salutare, una sorta di automanutenzione.
C'è però chi ha calcolato che il "giochino"costa solo agli Stati Uniti 1,5 miliardi di dollari di produttività persa ogni anno.
È una stronzata. La gente non lavora sempre e poi vanno fatte le proporzioni: si gioca ad Angry Birds forse per due ore al mese, mentre si sta 158,5 ore davanti alla tv. Con la televisione guardi uno schermo, mentre lanciando uccelli ti si smuove la mente: sei attivo, non passivo.
Quindi Angry Birds non è uno spreco di tempo ma una ricarica del cervello?
Esatto. Giocare è una cosa buona e si imparano tante cose nuove. non c'è motivo per negare un apprendimento divertente. E con i parchi di Angry Birds vogliamo sviluppare anche l'attività fisica. Ne incentiveremo la frequentazione permettendo a chi ci viene di guadagnare power-up e capacità per il gioco.
Quando ha capito che Angry Birds aveva fatto davvero centro?
Era il nostro cinquantaduesimo gioco e uno dei co-fondatori, Niklas, se lo è portato a casa per le feste. Sua madre ha passato l'intero Natale a giocarci. In giro ci sono tanti grandi giochi, ma serve anche anche un buon marketing, poco tradizionale, con eventi speciali come il nostro con la Nasa per il lancio nello spazio, che ora ha portato il libro di Fisica collegato ad essere un best-seller.
Cosa la ispira?
Il segreto è quello di essere sempre un po' folli. Vogliamo cambiare il mondo e dobbiamo essere un po' pazzi per pensare di poterci riuscire.
L'ultima risposta è davvero interessante e, mi ricorda la filosofia di un Grande Uomo! A voi no?
bravo socio :-))
RispondiElimina;-)
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