Succede. Ti svegli al mattino e la prima notizia riguarda la morte di qualcuno. Ieri è morto Steve Jobs. Ti senti un po' giù come se fosse morto un amico che non vedevi da tempo, ma al quale ogni tanto pensavi. Rifletti che se lui non è riuscito a sconfiggere la morte non ci riuscirà nessuno. E ti senti più fragile. E' un pensiero così in una mattina di ottobre così. Addio Jobs.Non ce lo saremmo aspettati poichè sono giunte molte critiche (a volte approssimative, generiche e immotivate) verso la Apple da quel sito, specie dai suoi lettori che peraltro anche nei commenti del post di oggi non si risparmiano. Eppure, dovrebbero capire che c'è qualcosa che va ben oltre la facciata dell'azienda plurimiliardaria, ben oltre le fin troppo facili etichette di capitalismo, qualcosa che lo stesso Grillo ha riconosciuto nella grande umanità di Steve Jobs, una persona che a 18 anni non aveva neanche i soldi per pagarsi il pranzo. Forse per questo sul blog di Grillo è stato pubblicato il video e l'intera trascrizione del discorso che Steve Jobs ha fatto nel 2005 ai neolaureati di Stanford, in cui si può facilmente riconoscere di che pasta è fatto, e che vita ha vissuto.
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